Il Carnevale di Sciacca, un’antica tradizione
Il Carnevale di Sciacca, uno dei più antichi della Sicilia, richiama anno dopo anno sempre più curiosi, stuzzicando sempre più l’interesse verso questa coloratissima manifestazione.
C’è chi fa risalire le origini del Carnevale di Sciacca persino all’epoca romana, anche se è più probabile che i primi festeggiamenti in maschera siano dovuti alla decisione del Viceré Ossuna nel 1616 di concludere in maschera una festa non meglio identificata, probabilmente i saturnali.
Tradizione vuole che durante il Carnevale a Sciacca si consumino salsicce arrostite e vino distribuiti dal carro del celebre personaggio Peppe Nappa. È proprio il carro di Peppe Nappa che ha il compito di aprire il corteo dei carri che parte da piazza Friscia per giungere in piazza Scandaliato, dove dagli anni venti è possibile assistere alle recite in dialetto.
Peppa Nappa è la maschera tradizionale del carnevale di Sciacca e corrisponde pressappoco a Pulcinella o Arlecchino. Rappresenta un servo sciocco e maldestro che finisce sempre per essere bastonato da padroni e non. La maschera è un po’ il maestro di cerimonie di tutta la manifestazione, fino alla serata conclusiva il cui momento culminante è il rogo di Peppe Nappa.
La prima attestazione nota di questa gioiosa manifestazione risale al 1889 con l’opera dell’antropologo Giuseppe Pitré. Quest’anno a febbraio si è svolta la 115esima edizione del Carnevale di Sciacca.
Dal dopoguerra i carri, cui in tanti lavorano per mesi e che possono raggiungere i 12 metri di altezza, cominciano a ricevere dei titoli che richiamano in chiave satirica protagonisti e avvenimenti locali e internazionali.